1944: Una fuga repentina

“… Parve a Gisa di non riuscire a mettersi in salvo e, mentre procedevano tra oscillazioni e vibrazioni prodotte dall’andatura veloce sul terreno instabile e ghiaioso, udirono gli urli e gli insulti degli uomini nascosti.

Dino li ignorò e continuò la sua corsa forsennata e miracolosamente giunse nel cortile della casa e pilotò con destrezza infilando il poderoso camion sotto a un gruppo di alberi frondosi; finalmente nascosto alla vista, emise un profondo sospiro e osservò l’altro al suo fianco, che era immobile e guardava diritto davanti a se; Gisa pareva ammutolito, forse era morto per lo spavento, fu il pensiero di Dino; la verità era che Gisa, per la prima volta nella sua vita, si sentiva sconvolto per ciò che era accaduto e nello stesso tempo provava un’euforia incredibile per essere riuscito a sopravvivere …”

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