Un incontro imprevisto

Care amiche e cari amici,

continua la presentazione della storia che sto scrivendo ambientata durante la seconda guerra mondiale:

“… Dopo svariate pacche sulle spalle, rudi abbracciate e condivisione dei ricordi passati, fece la domanda che più temeva Gisa: “Ma dimmi, come mai mi appari davanti improvvisamente inquesto sputo di posto così lontano da casa?”

Gisa, mentre freneticamente cercava una risposta plausibile, notò nascosti tra gli alberi a una decina di metri di distanza Cicca e il Lungo con le pistole in pugno; si rese conto in fretta di avere due problemi: trovare una giustificazione sulla sua presenza in quel luogo e far capire agli amici di andarsene in fretta; così parlò con un tono di voce un po’ più alto del solito: “Sto aiutando un amico: abbiamo un camion pieno di foraggio che abbiamo appena caricato e stiamo tornando a casa. Suo padre, che è un fattore, l’ha incaricato di venire da queste parti a ritirare del foraggio per le sue mucche”

“Perché dalle vostre parti l’avete terminato, con tutti i campi che ci sono?”

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