“Poi tutto accadde velocemente. Lui entrò, si avvicinò e le fece una carezza, poi la girò verso di sé e la schiaffeggiò. Lei parve avere un moto di rabbia, immediatamente sopita quando incontrò lo sguardo torvo di lui. Indietreggiò e si tenne alla spalliera di una sedia, ma lui l’afferrò, le strappò letteralmente di dosso la camicia, la trascinò sul letto, poi rimase a guardarla immobile e pareva non parlasse, solo la guardava fisso; Lei si raggomitolò e si coprì con un lenzuolo, lui la scoprì, era chiaro che la stava umiliando ed esercitava il suo potere di padrone. Lei, a quel punto, rimase immobile e non pose alcuna resistenza alla volontà inflessibile di lui. Sembrava una bambola rotta. Lui a un tratto distolse lo sguardo da lei e uscì dalla stanza”
