Tratto dal libro della serie “L’amore in giallo”
“Mi stavo rilassando quando, tra quelle braccia, gambe, mani in movimento, notai qualcuno di conosciuto: “Lui” era là e pareva talmente a suo agio, talmente plastico nei movimenti da emergere dalla calca. Ben presto la mia attenzione si focalizzò su Manfredi e ne seguii i movimenti, non lo persi d’occhio neppure per un attimo. Anche la luce stroboscopica lo accompagnava e ne metteva in risalto le forme, lo modellava con giochi d’ombra e di luce, poi a un tratto sparì e quando riapparve si trovava dalla parte opposta della sala e si stava dirigendo nella mia direzione”
