La mia serata classica: vagare per la casa a caccia di un luogo dove appoggiarmi per leggere o scrivere.
C’è una ragione per tutto ciò: in genere mi ricavo un angolo nella sala da pranzo che è anche salotto e cucina: un open space dove è difficile trovare un angolo di pace e di solitudine per concentrarsi.
E accade, che quando finalmente sono in sintonia con il foglio che mi fronteggia, giunga un quadrupede che si sistemi vicino o spesso sopra la mia mano impedendomi di continuare.
Questo micio, ad esempio, si chiama generale Dako, per il suo innato istinto guerresco; Dako ama aggirarsi nel buio per meglio confondersi e sfuggire alle grinfie di Maya, il grande cane che dorme vicino al camino, e che tiene sempre un occhio semiaperto per intercettare ogni più piccolo rumore.
