” … Lord Pongo salì sulla schiena di Maya che avanzò annusando il suolo, cercando di individuare le tracce di Tarì. Max la seguiva a stento perché il vento stava rinforzando e doveva tenersi ben piantato al suolo per impedire alle raffiche glaciali di spazzarlo via; solo una volta si girò per fissare nella mente la posizione da cui erano partiti ed istintivamente alzò il braccio per salutare la piccola Gigì che stringeva al petto Dako ed Elias che immobile come una statua li stava fissando.
Maya camminava rasente a terra, spezzando il forte vento con il corpo poderoso; la temperatura si stava abbassando e minuscoli aghi ghiacciati si depositavano sul casco di Max appannando la visuale, già difficile in quel panorama tutto uguale, in cui il cielo si mescolava alla terra e non si capivano più i confini …”