“Mi sta afferrando le gambe, aiutatemi! Ahh, mi sta bloccando il respiro, Tarìii!” e la voce si spense in un rantolo.
“La luce non è sufficiente per squarciare l’ombra, e rivolgendola dalla parte di Gigì rischiamo di colpirla; dobbiamo cacciare il buio! Non vedo più mia sorella e non sento alcun rumore provenire dalla sua parte. Gigì, dove sei? Parlami!”
Un impercettibile movimento, accompagnato da un suono soffocato, mosse la pesante tenda nera.
Al centro dell’ombra un vortice si stava ingrandendo, ma i lunghi raggi luminosi fluttuando nell’aria lo raggiunsero e, allargandosi a raggera in tanti sottili filamenti luminosi tattili, lo ricoprirono e squarciarono.
La luce aumentò visibilmente e si intravvide una figura avvolta in un pesante mantello color dello spazio profondo. I filamenti la avvilupparono, il mantello iniziò a schiarirsi e l’ombra perse forza e intensità, oltre che spessore. Muovendosi come meduse, i filamenti resero l’aria tersa e trasparente e la luce filtrò nuovamente illuminando ogni cosa.