” … Mentre erano in viaggio e stavano attraversando un valico alpino, furono attaccati da uno sparuto gruppo di barbari. I soldati si posero in formazione per impedire agli attaccanti di arrivare al gruppo senatoriale e, mentre il fratello si appiattiva al suolo per meglio ripararsi, lei fuggì nel bosco con la velocità di una cerbiatta.
Corse a lungo, poi incespicò in una grossa radice che sporgeva dal terreno e cadde battendo la testa al suolo e, quando ancora stordita aprì gli occhi, si trovò a fissare il buio; non capì che si trattava di un antro ombroso nascosto da radici sporgenti finché un raggio di luce entrò nella cavità e un forte brillio la costrinse a socchiudere gli occhi.
Una nuvola passeggera oscurò il sole, e lei si rese conto che il brillio proveniva da una massa rocciosa, così allungò una mano e ne estrasse un frammento che, cosa strana, si aprì in due parti facendo intravvedere al suo interno qualche cosa d’altro di una strana forma e di un materiale sconosciuto …”