” … La maga si accostò a Iulia e le pose le zampe sulla fronte con le palme rivolte verso l’alto. Erano zampe accartocciate, richiuse su se stesse, rinsecchite, con lunghe unghie aguzze e violacee. Subito non accadde nulla, poi le dita si aprirono a raggera e la pelle si distese illuminandosi. A Max parve che una leggera luce verdastra si alzasse verso l’alto per poi cadere sul volto esangue di Iulia che rantolando iniziò a contorcersi. La luce ballava sul corpo, avvolgendolo: il corpo si innalzò sopra tutte le teste, poi ricadde tra le braccia della guardia che ne seguiva le evoluzioni. Dapprima Iulia non si mosse né aprì bocca, ma in breve sembrò respirare più facilmente … “