Finalmente, con l’editor, ci siamo lasciati alle spalle i capitoli 33 e 34, ed ora siamo alle prese con tormente glaciali in alta quota. Ma è negli antichi sotterranei del capitolo 34 che i lettori di Tres Mundi scopriranno tracce di un passato rimasto celato per millenni.
“… Dopo qualche secondo il pavimento prese colore e un rosso fuoco lampeggiante esplose in una miriade di toni accesi seguito da un rumore sibilante. Che cosa l’aveva prodotto? Davanti ai nostri occhi potenti getti d’acqua si alzarono e crearono una barriera che impediva l’accesso, lasciando libero solo uno spazio al centro. Udimmo un suono lontano, poi il suono si fece più vicino, e vedemmo arrivare a grande velocità una cabina luminosa che, pur avvicinandosi, non rallentò; così, nel tentativo di sfuggire al pericolo di essere travolti, ci precipitammo verso la porta da cui eravamo entrati, ma era chiusa.”